Metaverso, la tecnologia del futuro che, a pensarci bene, viene dal passato.

SI DICEVA: LO HA DETTO LA TELEVISIONE. ADESSO…

A distanza di pochi anni dall’avvento di questa invenzione è diventato un tormentone: “Lo ha detto la televisione”. Con questa frase si sottintendeva che vista la provenienza, la fonte, come diremmo oggi, si era di fronte alla verità incontrovertibile. Che si trattasse di notizie o di risposte a un quiz, quel che usciva da quell’apparecchio era “vangelo”, poteva distruggere un dogma per crearne un altro. Ma sarà nato prima l’uovo o la gallina? Questa invenzione è nata con questo scopo oppure, alla luce di questo effetto, è stata usata per influenzare le menti degli spettatori? Probabilmente la seconda.

Si tratti di invenzione o di scoperta, il problema si crea quando l’essere umano decide come deve usare l’innovazione. La storia è piena di esempi: la dinamite può servire per aprire varchi nella roccia come può essere usata per uccidere. Le trasmissioni radio possono essere usate per lanciare SOS, ma possono essere usate per attivare una bomba a distanza. La fissione nucleare genera una quantità di energia che può dare elettricità a milioni di persone oppure può essere usata per vaporizzarle letteralmente queste persone… e in uno schiocco di dita. Un razzo può portare uomini e satelliti nello spazio, sulla luna, ma allo stesso modo può alloggiare un ordigno che esploderà sulla terra uccidendo.

La parola uccidere ricorre spesso nelle applicazioni del progresso, l’uomo è portato per sua natura a dominare il territorio e anche i suoi simili… o no? Già nella preistoria l’uomo appuntiva un ramo oppure affilava una pietra e usava queste rudimentali armi per procacciarsi il cibo. Era già eretto quando metteva insieme le prime invenzioni e si può dedurre che oltre al pollice opponibile fosse dotato di qualcosa in più rispetto agli altri animali: l’intelligenza. Chissà quando è successo che un uomo ha capito che quei rami appuntiti potevano dargli la possibilità di dominare altri uomini. Chissà quando è successo che un uomo ha capito che con una piccola pietra affilata poteva eliminare l’uomo che aveva dominato gli altri e prenderne il posto… ma stiamo parlando di preistoria o di storia in generale?

Ma torniamo al tema di questa riflessione: “Lo ha detto la televisione”. E attenzione che il termine televisione è usato correttamente, da non confondersi con l’apparecchio, il televisore. Potrebbe sembrare un’esagerazione, ma in fondo la televisione è l’antesignana del metaverso, un mondo che guarderemo attraverso dei visori. La televisione ci ha portati sulla luna, ci ha fatto vedere mondi che forse mai vedremo con i nostri occhi, ci ha portato negli abissi marini e ci ha fatto vedere il Titanic… ci ha portato in giro per il mondo e a poco a poco ci ha abituato a credergli ciecamente.

Prima di proseguire con la riflessione è però basilare ricordare ancora che il problema non è la televisione o il metaverso, bensì l’uso che se ne fa e, nel caso del metaverso, che se ne farà. La televisione è stata utilizzata dall’industria e dai governi per indirizzare il mercato e l’opinione pubblica. La potenza della pubblicità in video ha rivoluzionato il modo di fare propaganda… prima per vendere un detersivo, poi per vendere qualsiasi cosa, dai politici a versioni di eventi che hanno cambiato il mondo.

Certo, da quando è in posizione eretta, l’uomo ha imparato a decidere, ad avere un senso critico e a valutare le situazioni che si trovava davanti, ma quella bellissima invenzione che è stata la televisione ha reso pigro quell’uomo. La comodità di guardare senza dover immaginare ciò che le parole descrivono ha impigrito però anche la nostra mente, rendendo quell’uomo un docile elemento di un branco che è sempre più facile da guidare. Un esempio per tutti, visto il periodo, se i notiziari fanno passare le notizie sul conflitto russo-ucraino in secondo piano, anche tra le persone se ne sente parlare molto meno. La stessa cosa accade per gli abusi sui bambini o per le uccisioni delle donne.

Se la televisione è riuscita a fare tutto questo attraverso un mezzo, il televisore appunto, che però ci permetteva di spostare gli occhi per guardare la realtà che ci circondava perché l’immagine era circoscritta a un rettangolo, il metaverso ci farà sembrare tutto reale in quanto ci muoviamo nella scena, ma quella scena è stata creata da chi ancora è capace di decidere… per sé? Per chi? Per noi? Difficile dare risposte. Ciò che mi viene da pensare è che è perfetto per simulare un intervento chirurgico, per simulare emergenze aeree, ma provate a immaginare… no, con il metaverso non immaginate nulla, voi vi trovate fuori delle mura di Troia. Lì osservate le mosse di due personaggi a caso, Ettore e Achille, che arriveranno al duello che porrà fine alla vita di Ettore. Se leggendo Omero ognuno di noi si è fatto un proprio immaginario di queste mura, del paesaggio e, perché no, dei volti dei due eroi, quando tutti vedremo le stesse mura, lo stesso paesaggio e i volti che chi ha creato lo scenario ha dato a Ettore e ad Achille, per tutti noi quella scena avrà quelle mura, quel paesaggio e quei volti… e col tempo diventerà verità.

La potenza delle immagini è tale perché rende passivo chi guarda… leggendo la descrizione del castello del Principe Azzurro in una qualsiasi favola, ognuno lo costruirà dove più gli piace, farà le torri merlate oppure coperte da tetti conici, sarà di pietre bianche oppure scure… poi arriva un film e ti suggerisce che il castello del principe è sul picco di un monte, è bianco e ha le torri slanciate verso il cielo con tetti aguzzi… il castello esiste, e per la maggior parte di noi quello è il castello delle favole. Continuiamo a vivere le favole come tali e non come realtà e cerchiamo di non farci raccontare la realtà come fosse una favola.

Quale sarà il tormentone del futuro?

©Francesco Curreri 20/11/2022

Immagine del titolo by Freepik

Scritto: Francesco Curreri

Verba volant, scripta manent I libri trasmettono il sapere, il sapere è la consapevolezza dell’essere.

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